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Info&FAQ | Consumi energetici

Energy Release 2.0: cosa significa per le imprese

Con l’obiettivo di incentivare la crescita della generazione da fonti rinnovabili, il decreto Energy Release 2.0 introduce un meccanismo mediante il quale le imprese ad alto consumo energetico possono ricevere un’anticipazione di energia a prezzo fisso dal GSE, impegnandosi in seguito a restituirla attraverso nuovi impianti rinnovabili. È una misura ambiziosa nel quadro delle politiche energetiche italiane, che connette produzione, consumo e sviluppo sostenibile.

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Cosa prevede Energy Release 2.0

Energy Release 2.0 si fonda su un principio di “prestito energetico”. Il GSE anticipa energia elettrica per un periodo di 3 anni a un prezzo fisso (65 €/MWh), in cambio dell’impegno delle aziende che la ricevono a restituire la stessa quantità di energia (e relative garanzie di origine) nei successivi 20 anni, tramite la realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili. 

Il meccanismo è regolato dal Decreto Ministeriale n. 268 del 23 luglio 2024, che stabilisce le modalità operative affidate al GSE per l’assegnazione, la restituzione e l’adeguamento dell’offerta energetica. 

Energy Release 2.0: chi può partecipare e quali sono i requisiti?

I soggetti destinatari del meccanismo sono le imprese energivore finali, individuali o aggregate, iscritte nella lista della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA).

Tra i requisiti principali bisogna:

  • Essere consumatori con elevato fabbisogno elettrico.
     
  • Essere iscritti o in corso di iscrizione nella lista CSEA.
     
  • Presentare un'espressione di interesse entro le scadenze previste (originariamente il 13 gennaio 2025, poi estesa al 14 febbraio 2025). 
     
  • Impegnarsi alla realizzazione di nuova capacità da fonti rinnovabili con capacità almeno doppia rispetto all’energia anticipata. 

Come funziona il processo

Il processo si articola in due fasi distinte:

  1. Anticipazione (advance contract)
    Il GSE fornisce energia per 36 mesi a un prezzo fisso. Le aziende anticipatarie potranno disporre dell’energia come se fosse propria, ma dovranno restituirla in futuro.
     
  2. Restituzione (return contract)
    Entro 20 anni dall’entrata in esercizio dei nuovi impianti rinnovabili, le aziende restituiscono al GSE l’energia anticipata e le relative garanzie d’origine. Il prezzo convenuto resta lo stesso del contratto di anticipo.

La restituzione potrà anche avvenire mediante autoproduzione nei propri impianti, a condizione che siano entrati in esercizio nei termini stabiliti.

I vantaggi per le imprese con l’Energy Release 2.0

I vantaggi principali per le imprese con l’Energy Release 2.0 sono la stabilità del costo energetico per i prossimi 3 anni, la spinta alla produzione dell’energia da fonti rinnovabili interne, favorendo la transizione energetica. Ultimo ma non meno importante, la possibilità di accesso ad un “anticipo” di energia per investimenti immediati.

Energy Release 2.0 e sonnen: come possono beneficiarne le imprese

In un contesto come questo, sonnen può diventare un partner strategico:

  • Con i suoi sistemi di accumulo per le aziende, può integrare l’approvvigionamento, ottimizzare i flussi e facilitare la restituzione energetica.
     
  • Fornire consulenza per progettare gli impianti necessari per adempiere al doppio requisito di capacità rinnovabile.
     
  • Offrire piattaforme di gestione energetica, come sonnenApp, che monitorano produzione, consumo e restituzione nel tempo.