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Education | settembre 2025

Efficientamento energetico aziendale: come risparmiare e ridurre i costi

L’efficientamento energetico aziendale consiste in un insieme di buone pratiche e interventi mirati a ridurre il consumo energetico industriale o commerciale. Dalle PMI alle grandi imprese, l'obiettivo è migliorare l’efficienza dei processi, abbattere la bolletta energetica e ridurre l’impatto ambientale.

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Cosa si intende per risparmio energetico aziendale?

Il risparmio energetico per aziende si concretizza attraverso:

  • ottimizzazione dei consumi energetici (illuminazione, climatizzazione, processi produttivi);
     
  • miglioramento dell’efficienza delle apparecchiature;
     
  • utilizzo di fonti rinnovabili integrate all’autoconsumo;
     
  • adozione di sistemi di monitoraggio intelligente per identificare sprechi.

Quali interventi rientrano nell’efficientamento energetico?

Tra i principali interventi:

  • Sostituzione di illuminazione con tecnologie LED ottimizzate.
     
  • Miglioramento dell’involucro edilizio: coibentazioni, infissi efficienti e isolamento termico.
     
  • Aggiornamenti impiantistici: pompe di calore, sistemi HVAC più efficienti.
     
  • Installazione di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo per riduzione dell’import da rete.
     
  • Automazione e building management: sistemi BEMS per ottimizzare consumi e gestione energetica.

Quali sono gli indicatori di efficienza energetica?

Per misurare i risultati, le aziende usano indicatori chiave (KPI), come:

  • Intensità energetica (consumo per unità di output);
     
  • Coefficiente di prestazione (COP) per pompe di calore;
     
  • Performance delle macchine (KW consumati/h aria raffreddata o temperatura prodotta);
     
  • Margine di riduzione energetica precedente/dopo intervento.

Questi KPI permettono di valutare il risparmio energetico e l’efficacia degli interventi nel tempo, e sono fondamentali per la certificazione ISO 50001 o audit periodici.

Quando conviene fare efficientamento energetico aziendale?

Impegnarsi nell’efficientamento energetico della propria azienda diventa fondamentale in caso di impianti energivori, dove il costo energetico incide sensibilmente sui costi operativi. 

In alternativa, qualora un’azienda fosse soggetta all’obbligo di diagnosi energetica, prevista dal D.Lgs. 102/14 per grandi imprese e imprese energivore, da ripetere ogni 4 anni (esonerate solo se dotate di sistemi certificati ISO 50001).

Ultimo ma non meno importante, quando si accede a incentivi quali il Piano transizione 5.0, il Bonus Efficienza Energetica o il Conto Termico, diventa fondamentale occuparsi dello stato di efficientamento energetico della propria impresa.

Quanto costa e quali incentivi ci sono nel 2025?

I costi variano, ma generalmente si stimano:

  • Manutenzioni e sostituzioni LED o coibentazione: alcune decine di migliaia di euro;
     
  • Impianto fotovoltaico + sistemi di accumulo: decine di migliaia fino a oltre 100 kW;
     
  • Sistemi di automazione: basati su progetto su misura.

Nel 2025 le imprese possono usufruire di:

  • Piano transizione 5.0: credito d’imposta fino al 50% (anche 150% per fotovoltaico + accumulo);
     
  • Conto termico 3.0 per pompe di calore, diagnosi e fonti rinnovabili;
     
  • Il Fondo per imprese energivore con 600 milioni per aziende ad alto consumo secondo il DM ottobre 2024.

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