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Risparmio energetico
Education | dicembre 2022

Risparmio energetico: buone pratiche per ridurre i consumi e tutelare l’ambiente

Azioni concrete per uno stile di vita più sostenibile che, se affiancate all’uso di fonti di energia pulita, possono favorire non solo un risparmio energetico, ma anche la tutela dell’ambiente.

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Oggi, ridurre i consumi di energia significa non solo risparmiare, ma tutelare l’ambiente limitando le emissioni di anidride carbonica. Per questo, è quanto mai urgente, per tutti gli attori coinvolti - cittadini, imprese, istituzioni – attivare efficaci metodi a favore di una riduzione dei consumi elettrici. Un risparmio energetico che non deve essere inteso come una “privazione”, ma piuttosto come una razionalizzazione dei consumi, che consente di evitare sprechi, senza rinunciare al comfort.  

Etichettatura energetica: una scelta di efficienza

Un primo fattore da tenere presente in ottica di risparmio energetico è quello, ad esempio, di prestare attenzione alla classe energetica delle apparecchiature della propria abitazione. La categorizzazione stabilita dall’Unione Europea con il Reg.2017/1369 permette a tutti i consumatori di individuare, in maniera semplice e trasparente, il grado di efficienza energetica di tutti i prodotti connessi all’energia - “beni o sistemi che hanno un impatto sul consumo di energia durante l'uso, (Art. 2)” - come frigoriferi, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, televisori, monitor, forni, condizionatori d'aria e caldaie, solo per citarne alcuni.

La classe energetica della maggior parte dei prodotti in commercio è riportata in etichetta ed è identificata da una lettera dall’alfabeto dove, secondo il nuovo Regolamento UE (in vigore dal 1° marzo 2021), la lettera “A” corrisponde all’efficienza massima e la lettera “G” all’efficienza minima. Un parametro di riferimento importante che nasce con l’obiettivo di informare sull'effettivo consumo di energia dell'apparecchio, responsabilizzando il consumatore nella scelta finale e nel perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale dell’Unione Europea.

Buone pratiche per un risparmio energetico

Dotarsi di elettrodomestici e impianti ad alta efficienza energetica non è di per sé però garanzia di risparmio. Infatti, gran parte dei consumi domestici dipendono dalle nostre abitudini quotidiane. Accortezze nell’uso delle apparecchiature che possono impattare, in maniera significativa, sui costi energetici.

Una buona pratica di risparmio energetico è, ad esempio, quella di non lasciare televisori o monitor in modalità “stand-by” ma spegnerli subire dopo l’uso, oppure spegnere le luci di una stanza non appena si esce pur sapendo di tornarci poco dopo, o ancora non tenere aperti più del necessario frigorifero e freezer poiché, quando questi vengono aperti, si attiva un meccanismo automatico di compensazione termica che implica un dispendio di energia. Piccoli gesti e buone abitudini che possono favorire un’importante riduzione dei consumi e un notevole risparmio energetico.  

Oltre a ridurre gli sprechi, è possibile attivare anche strategie per l’ottimizzazione dei consumi energetici. Se, ad esempio, si è scelto di attivare con il proprio fornitore di energia una tariffa bioraria, è utile concentrare l’uso degli elettrodomestici più energivori nella fascia a tariffa ridotta e, nel caso di lavastoviglie o lavatrici, prevederne l’uso a pieno carico e a basse temperature.

Inoltre, esistono in commercio dispositivi e sistemi domotici che offrono la possibilità di programmare e gestire da remoto le fasi di accensione, spegnimento e regolazione di tutti gli impianti domestici.  Ma c’è di più. Oggi, grazie a sistemi di energy management, è possibile monitorare in tempo reale i propri consumi domestici e implementare vantaggiose automatizzazioni in ottica di risparmio energetico - come, ad esempio, lo spegnimento automatico di luci o la regolazione della temperatura.

Ma, oltre a tutte le azioni che possono essere intraprese per ridurre i consumi energetici - come, ad esempio, lo spegnimento delle luci quando si esce da una stanza – e che vengono definite “risparmio energetico passivo”, esistono anche azioni volte alla produzione di energia elettrica, ovvero le cosiddette azioni di “risparmio energetico attivo”. Pratiche di risparmio attivo che oggi è già possibile attivare grazie all’adozione di soluzioni per l’autoproduzione e il consumo di energia pulita e rinnovabile a copertura del proprio fabbisogno energetico.

Le soluzioni sonnen per l’autoproduzione e il consumo di energia pulita

sonnen offre da sempre soluzioni complete per l’indipendenza energetica. Grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico con un sistema di accumulo sonnenBatterie è possibile non solo autoprodurre energia pulita, ma immagazzinare l’energia non immediatamente consumato per utilizzarla quando se ne ha più bisogno, per esempio dopo il tramonto quando l’impianto fotovoltaico è inattivo e raggiungere così un grado di indipendenza energetica pari al 75%.  

Il restante 25% può essere coperto aderendo all’offerta energia sonnenFlat 1500, grazie alla quale l’utente riceve un bonus annuale di 1500 kWh (pari a un controvalore massimo di 150 €) direttamente in bolletta, come ricompensa per aver messo a disposizione il proprio sistema di accumulo sonnenBatterie per i servizi di stabilizzazione della rete elettrica nazionale. E raggiungere così il 100% d’indipendenza energetica dai tradizionali fornitori di energia. Una scelta che fa bene non solo all’ambiente, ma anche al portafoglio.

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