La rivoluzione energetica parte dai tetti
Sopra i tetti delle nostre case c’è un potenziale energetico “nascosto”. Secondo l’indagine di ENEA, se le case degli italiani fossero coperte con pannelli fotovoltaici sarebbe possibile, già oggi, soddisfare con energia pulita l’intero fabbisogno energetico nazionale. Un dato rivoluzionario per il settore del fotovoltaico e una svolta significativa verso una transizione energetica globale.
Il fotovoltaico residenziale
Nello scenario energetico attuale, il fotovoltaico riveste un ruolo centrale per la costruzione di un futuro sostenibile attraverso una transizione energetica globale.
Una tecnologia che, tramite i pannelli fotovoltaici, converte l’energia solare in energia elettrica pulita e consente di ridurre in maniera significativa le emissioni di gas serra, a favore dell’ambiente.
Il fotovoltaico in particolare, grazie ad una estrema flessibilità e versatilità, si rivela una tecnologia ideale per uno sviluppo urbano sostenibile:
- I pannelli fotovoltaici possono essere integrati con facilità sulle superfici dei tetti degli edifici, sia nuovi che esistenti, senza la necessità di costose infrastrutture e con il vantaggio di non dover occupare nuove aree di terreno;
- I pannelli fotovoltaici possono essere installati in diversi contesti: dalle superfici di grandi centrali elettriche, ai tetti di piccole abitazioni ad uso privato, come case unifamiliari o condomini.
Quando si parla di fotovoltaico, infatti, non dobbiamo pensare solo a impianti di grandi dimensioni concentrati in un’unica area. L’energia pulita può essere prodotta anche tramite piccoli impianti distribuiti su più superfici di dimensioni variabili, come nel caso del fotovoltaico residenziale.
Le differenze tra fotovoltaico “su larga scala” e fotovoltaico residenziale riguardano tre aspetti principali:
- Capacità e dimensione: un impianto fotovoltaico residenziale occupa in media qualche decina di mq e può generare dai 3 ai 10 kW, a seconda delle dimensioni e del fabbisogno energetico dell’abitazione. Un impianto fotovoltaico “su larga scala” può coprire, invece, diverse centinaia di ettari e generare centinaia di MW di energia.
- Consumo dell'energia: l'energia prodotta da un impianto fotovoltaico residenziale viene, nel maggior parte dei casi, consumata dal proprietario dell’impianto o condivisa con una comunità di soggetti tra loro interconnessi (Comunità Energetiche Rinnovabili). Mentre, con impianto fotovoltaico “su larga scala”, l’energia prodotta viene per lo più immessa in rete e venduta.
Dimensioni che, al di là delle differenze, hanno un obiettivo comune: utilizzare energia pulita e rinnovabile per soddisfare il proprio fabbisogno energetico.
Il fotovoltaico residenziale: opportunità e sfide
Secondo una recente studio di ENEA pubblicato sulla rivista “Energies”, se in Italia si installassero pannelli fotovoltaici sul 30% dei tetti degli edifici residenziali esistenti (pari a quasi la totalità dell’area idonea per l’installazione), l’energia pulita prodotta sarebbe sufficiente per soddisfare l’intero fabbisogno elettrico del settore residenziale nazionale.
Una rivelazione che risulta ancor più sorprendente se si considerano i vantaggi che si potrebbe trarre sia in termine di diversificazione delle fonti di approvvigionamento che di riduzione della dipendenza nazionale da fonti energetiche di origine fossile.
Secondo i dati condivisi da Nicolandrea Calabrese, Responsabile del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano e coautore dello studio, oggi, gli edifici residenziali in Italia sono oltre 12 milioni. Che in termini di superficie di tetti corrisponde a circa 1.490 Km2. Di questi, 450 Km2 (pari a circa il 30%) sono già compatibili con l’installazione di pannelli fotovoltaici.
Secondo i risultati dell’indagine, se riuscissimo a occupare questa superficie, potremmo generare energia pulita per oltre 79mila GWh, pari a una potenza complessiva installata di 72 GW. Un risultato che sarebbe sufficiente a soddisfare l’intero fabbisogno energetico italiano, pari oggi a un consumo medio annuo di 65,5mila GWh.
Una strategia che si rivelerebbe vantaggiosa per tutte le aree del Paese sottolineano i ricercatori. Di seguito le previsioni di produzione da fotovoltaico al 2050 per le diverse aree:
- Nord-Ovest (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia): produzione di energia pulita da fotovoltaico oltre 5.500 GWh (pari a circa il 50% del fabbisogno energetico)
- Nord-Est (Trentino, Friuli-Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna): produzione complessiva di energia pari a 7.100 GWh (oltre il 50% del fabbisogno energetico)
- Centro (Toscana, Umbria, Marche e Lazio): copertura con energia pulita di circa 40% del fabbisogno energetico, con percentuali via via più basse per il Sud e le Isole.
Ma le proiezioni per il settore fotovoltaico 2030-2050 delineano una realtà ben diversa.
Entro il 2030, si prevede una potenza fotovoltaica installata pari a 6 GW, ovvero, due volte e mezzo la potenza registrata nel 2020, ben lontana dall'obiettivo nazionale di 52 GW di nuova capacità installata entro la fine del decennio. E, entro il 2050, una copertura del fabbisogno energetico nazionale non superiore al 40%, con notevoli differenze a livello regionale. In particolare, Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia dovrebbero riuscire a raggiungere gli obiettivi nazionali anche seguendo scenari più cautelativi, altre regioni invece resterebbero lontane dal target.
Come suggerisce Domenico Palladio, ricercatore ENEA e coautore dell’indagine, per promuovere l'uso e la diffusione del fotovoltaico residenziale in Italia “serve rimodulare gli incentivi o adottare nuove azioni su base regionale”.
Per questo, prosegue Palladio “abbiamo definito un nuovo indice (Regional potential index – RPI) che misura il potenziale fotovoltaico di ciascuna regione”.
Un indice che nasce come indicatore del rapporto tra potenza fotovoltaica installata e massimo teorico installabile sulle superfici dei tetti disponibili e idonei all’installazione e che, secondo Palladio, potrebbe essere un parametro riferimento per tutti i decisori politici nello sviluppo di incentivi specifici, basati sulla reale disponibilità di superfici in quell’area regionale.
Il fotovoltaico residenziale ha dunque in sé un grande potenziale per contribuire, in maniera significativa, alla riduzione della dipendenza dalle fonti fossili e al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità 2030. Sfide amministrative, supporti economici e azioni regionali coordinate saranno fondamentali per tradurre questo potenziale in realtà.
Ma già oggi, è possibile per tutti partecipare alla rivoluzione energetica del futuro. Con installazione di un impianto fotovoltaico su tetto è possibile autoprodurre energia pulita e rinnovabile a copertura del fabbisogno energetico della propria abitazione. In più, grazie integrazione di un sistema di accumulo fotovoltaico, è possibile immagazzinare e gestire al meglio tutta l’energia pulita autoprodotta dall’impianto a copertura dei consumi dell’abitazione.
Le soluzioni sonnen per una transizione energetica nazionale
Da sempre, sonnen offre soluzioni complete per la produzione e l’autoconsumo di energia pulita e rinnovabile. Con l’installazione di un impianto fotovoltaico su tetto è possibile coprire fino al 35% del proprio fabbisogno energetico medio annuale. Ma, grazie all’integrazione di un sistema di accumulo fotovoltaico, come sonnenBatterie, è possibile raggiungere un grado di indipendenza energetica pari al 75%. In più, aderendo all’offerta energia sonnenFlat 1500, con un bonus in bolletta di 1500 kWh sulla componente energia (pari a un controvalore massimo di 150€/anno), è possibile coprire eventuali consumi residui e raggiungere così il 100% di indipendenza dai tradizionali fornitori di energia.
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