Fotovoltaico con accumulo: una soluzione sostenibile anche per i consumi invernali
Dal Ministero della Transizione Ecologica un nuovo piano per contenere la domanda di gas a favore dell’uso di energie rinnovabili per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione 2030.
Il Piano di contenimento dei consumi
Il nuovo “Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale”, pubblicato il 6 settembre 2022 dal Ministero della Transizione Ecologica, in linea con le indicazioni del Regolamento (UE) 2022/1369, raccoglie misure e interventi, a medio e a lungo termine, per fronteggiare la crisi energetica, garantendo la copertura della domanda nazionale di gas per il prossimo inverno e favorendo un ridimensionamento della dipendenza da gas estero dell’Italia, a partire dalla seconda metà del 2024. Una dipendenza che, nel 2021, era di 29 miliardi di Smc (standard metro cubo), pari a circa il 40% dell’intero fabbisogno di gas nazionale.
Tre i punti chiave del piano:
- Raggiungere uno stoccaggio di gas naturale del 90% per l’inverno 2022/23;
- Diversificare la provenienza del gas d’importazione;
- Ridurre i consumi di gas naturale a livello nazionale
Alla luce degli obiettivi fissati dal piano ministeriale, l’Italia ha stipulato nuovi accordi di fornitura con diversi Paesi - tra i quali, Algeria, Egitto, Qatar, Congo - e ha pianificato la costruzione di nuovi rigassificatori galleggianti di GNL (Gas Naturale Liquefatto), così “da sostituire” - riassume il Ministero della Transizione ecologica – “entro il 2025, circa 30 miliardi di Smc di gas russo, con circa 25 miliardi di Smc di gas di diversa provenienza, colmando la differenza con fonti rinnovabili e politiche di efficienza energetica”
Intanto, al 1° settembre 2022, lo stoccaggio di gas naturale ha raggiunto quota 83%, in linea con l’obiettivo stabilito. Ma affinché le scorte siano sufficienti, sono state introdotte anche nuove misure di contenimento rivolte ai cittadini italiani.
Misure e limitazioni nell’uso di gas in Italia
Con il Regolamento UE 2022/1369, l’Unione europea ha invitato tutti gli Stati membri ad introdurre, per il periodo Agosto 2022 - Marzo 2023, misure volontarie per la riduzione dei consumi di gas del 15%, rispetto alla media dei consumi dello stesso periodo nei cinque anni precedenti.
Una percentuale di contenimento che può essere - prosegue la nota - obbligatoria in caso di “stato d’allerta” della Comunità Europea o variabile in funzione della situazione dei singoli Paesi. All’Italia potrebbe, ad esempio, essere richiesta una riduzione nei consumi di gas che va da un massimo di 8,2 miliardi di Smc a un minimo di 3,6 miliardi di Smc.
A tal proposito, l’Italia ha, già da tempo, introdotto misure volontarie di contenimento circa l’uso di impianti di riscaldamento alimentati a gas. Nello specifico, è stato stabilito che gli impianti di riscaldamento centralizzati, come quelli condominiali, verranno attivati con una settimana di ritardo e disattivati con una settimana di anticipo rispetto alle usuali date degli anni precedenti, e che il tempo di attività giornaliero sarà ridotto di un’ora, in base alle diverse zone climatiche:
- Zona A (Lampedusa, Sud e Isole), dal 8 dicembre al 7 marzo - per 5 ore al giorno;
- Zona B (Agrigento, Reggio Calabria, Messina, Trapani), dal 8 dicembre al 23 marzo - per 7 ore al giorno;
- Zona C (Napoli, Imperia e Cagliari), dal 22 novembre al 23 marzo - per 9 ore al giorno;
- Zona D (Roma, Firenze, Foggia, Ancona e Oristano), dal 8 novembre al 7 aprile - per 11 ore al giorno;
- Zona E (Milano, Torino, Bologna, e L’Aquila), dal 22 ottobre al 7 aprile - per 13 ore al giorno.
- Zona F: (Trento, Belluno, Cuneo e arco alpino) nessun limite sia per il periodo che per il monte ore.
È stato anche stabilito un tetto massimo per la temperatura: 17°C per le attività industriali e 19°C per gli altri edifici, con una tolleranza di più o meno due gradi. Sono esenti da queste limitazioni ospedali e strutture “sensibili”, come RSA o strutture similari.
Le limitazioni applicate ai sistemi di riscaldamento centralizzati, sono state estese anche ai possessori di impianti di riscaldamento indipendente alimentato a gas naturale, con l’invito ad allinearsi a quanto prescritto. Si stima che l’applicazione di tali misure potranno portare, entro il 31 marzo 2023, a una riduzione dei consumi di gas pari a 3.182.809.794 Smc, ovvero, più di un decimo dell’import di gas russo.
Energia rinnovabile per i consumi domestici
Il Piano del Ministero della Transizione ecologica inserisce tra i comportamenti virtuosi per un uso consapevole e intelligente dell’energia, la possibilità di installare una pompa di calore per il riscaldamento della propria abitazione, con vantaggi sia sul consumo di gas che sui costi della bolletta.
A questo invito, si potrebbe obiettare che si tratta di un semplice scambio tra costi per il gas a costi per l’energia elettrica, ma in realtà, oggi, grazie a soluzioni che integrano impianto fotovoltaico e sistema di accumulo, è possibile autoprodurre energia pulita per alimentare elettrodomestici e dispositivi domestici, come una pompa di calore.
Con l’installazione di un impianto fotovoltaico è possibile, infatti, coprire fino al 35% dei consumi energetici annui di una famiglia media. Grazie all’integrazione di sistema di accumulo fotovoltaico, che immagazzina l’energia autoprodotta dall’impianto durante il giorno e la rilascia quando se ne ha più bisogno, ad esempio la sera quando l’impianto è spento e i consumi aumentano, è possibile raggiungere un grado di indipendenza energetica pari al 75%.
sonnen offre soluzioni complete per l’indipendenza energetica che includo impianto fotovoltaico e il sistema di accumulo intelligente sonnenBatterie. In più, aderendo all’offerta sonnenFlat 1500, con un bonus annuo di 1500 kWh (pari a un controvalore massimo di 150 €/anno) direttamente in bolletta, è possibile coprire eventuali consumi residui non compensati con l’autoproduzione. Una scelta sostenibile che fa bene non solo all’ambiente, ma anche al portafoglio.
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