Impronta di carbonio: cosa è e perché è importante
Nella partita verso la sostenibilità esiste una variabile cruciale per l’intero ecosistema ambientale: l’impronta di carbonio. Un parametro importante per comprendere e monitorare lo stato di salute del Pianeta e attuare strategie ad hoc per la salvaguardia delle sue risorse.
L’unità di misura della salute del Pianeta
L’impronta di carbonio, in inglese carbon footprint, è un importante parametro che esprime, in termini di anidride carbonica equivalente (CO2e), il totale delle emissioni di gas serra direttamente o indirettamente associate ad un prodotto, un’organizzazione o un servizio.
In termini più generali, l’impronta di carbonio determina l’impatto ambientale delle attività dell’uomo sull’ambiente, ovvero, tutti gli interventi di trasformazione messi in atto dall’essere umano sull’ambiente.
Oggi, l’impronta di carbonio è di fatto un indice di sostenibilità che prende in considerazione tutte le emissioni di gas a effetto serra, secondo dei parametri stabiliti dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), organismo che opera sotto il coordinamento delle Nazioni Unite.
Il ruolo dei gas e l’effetto serra
I gas serra sono fondamentali per la nostra sopravvivenza.
Sono i principali responsabili del meccanismo detto “effetto serra” che consente la vita sul nostro Pianeta trattenendo il calore del sole sulla superficie terrestre. Ma come funziona nella pratica?
L’energia generata dai raggi del sole raggiunge la superficie terrestre. Una parte di questa energia viene trattenuta dalla Terra, una parte invece viene rilasciata dalla superficie terrestre sotto forma di radiazioni infrarosse che, a contatto con i gas serra, generano quel naturale meccanismo di riscaldamento detto “effetto serra”.
Secondo le stime, la presenza naturale dei gas serra è responsabile di una differenza di temperatura di circa 33°C. Ciò significa che, senza i gas serra, la temperatura media sulla Terra sarebbe di -18°C, incompatibile con la sopravvivenza di diversi ecosistemi.
Tra i gas serra prevalenti in atmosfera troviamo il vapore acqueo (H2O), responsabile per circa due terzi dell'effetto serra naturale, l’anidride carbonica o diossido di carbonio (CO2), il metano (CH4) e il protossido di azoto (N2O).
Dall’inizio dell’era industriale le emissioni dei gas che influenzano il clima sono sensibilmente aumentate (CO2 in primis), provocando sensibili effetti di surriscaldamento della superficie delle Terra, con un aumento > 1°C della superficie terrestre da inizio del XX Secolo.
Per questo, non si parla più oggi di “effetto serra naturale”, ma di un “effetto serra artificiale” o “antropico”.
Ciò significa che un fenomeno naturale, nato per garantire la vita sulla Terra, si è trasformato oggi in qualcosa di potenzialmente pericoloso con importanti conseguenze sia per la natura che per l’uomo.
Ecco alcuni dei principali effetti provocati dall’effetto serra “antropico”:
- aumento della frequenza di fenomeni precipitosi intensi, improvvisi e violenti;
- diminuzione, scioglimento e ritiro dei ghiacciai;
- aumento di fenomeni di siccità, aridità e desertificazione;
- acidificazione delle acque;
- perdita della biodiversità, dovuta al veloce mutare dell’habitat naturale di diverse specie
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