Dalla filiera del fotovoltaico soluzioni e sfide per la neutralità climatica
Neutralità climatica 2050: dal settore delle rinnovabili nuove sfide per bilanciare l’impatto climatico della produzione di filiera con la generazione di energia pulita e rinnovabile.
Verso il Net Zero
Come definito dall’Accordo di Parigi 2015, per raggiungere l’obiettivo europeo di contenere l’aumento della temperatura media globale entro 1,5°C, è necessario prevedere politiche volte alla riduzione delle emissioni globali di carbonio per raggiungere, entro il 2050, quello che gli esperti definiscono il “Net Zero”, ovvero emissioni nette pari a zero.
Il termine “Net Zero”, da tempo al centro dei negoziati sul clima, fa riferimento al bilanciamento tra la quantità di gas serra prodotti dalle attività umane e la quantità che può essere assorbita dall’atmosfera. Un impegno che implica, da un lato, una riduzione delle emissioni nette, attraverso una riduzione della domanda di energia e, dall’altro, soluzioni verso una decarbonizzazione del sistema energetico, attraverso l’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica. Impegni divenuti cruciali all’interno dei negoziati sul clima per tutti i Paesi firmatari dell’Accordo di Parigi, che rappresentano oggi il 54% delle emissioni globali.
Fermo restando che in alcuni settori non sarà possibile un completo azzeramento delle emissioni (un esempio sono i settori dell’aviazione e dell’agricoltura), la grande sfida per i prossimi anni sarà quella di incrociare azioni di abbattimento delle emissioni con politiche di compensazione delle emissioni stesse, nel rispetto del piano che prevede, entro il 2030, una riduzione delle emissioni del 55% rispetto ai livelli del 1990.
Il ruolo delle rinnovabili
In linea con l’obiettivo di neutralità climatica 2050, l’Agenzia Internazionale per l’Energia (International Energy Agency, IEA), ribadisce la necessità di ingenti investimenti per il settore delle rinnovabili.
Secondo le stime, nei prossimi dieci anni, sarà necessario generare annualmente 630 GW di nuova energia solare fotovoltaica e 390 GW di energia eolica, quadruplicando di fatto i risultati 2020.
Impegni che, secondo IEA, sarà possibile ottenere solo aumentando i volumi installativi (per il fotovoltaico si dovrebbe installare ogni giorno un parco solare equivalente a quello più grande a oggi esistente) e incrementando l’efficienza energetica del 4% annuo, triplicando di fatto il valore medio delle ultime due decadi.
Seguendo questa traiettoria, entro il 2050, il fabbisogno elettrico globale verrebbe soddisfatto per il 90% da rinnovabili, di cui il 70% da fotovoltaico ed eolico, e i combustibili fossili, da cui oggi viene prodotto l’80% dell’energia globale, sarebbero responsabili solo per il 10%.
Una partita per l’azzeramento delle emissioni nette che dipenderà, dunque, dalla capacità di sviluppare, nel corso del prossimo decennio, tecnologie efficienti e pulite.
Una produzione fotovoltaica sostenibile
La previsione IEA sottintende un rilevante incremento della produzione di moduli fotovoltaici, accompagnata da un aumento di figure qualificate per il settore.
Una crescita di settore che dovrà tener conto di politiche di bilanciamento tra l’impatto carbonico delle attività produttive e la loro compensazione grazie all’uso di energia rinnovabile.
Con riferimento all’impatto carbonico, è importante tenere in considerazione due fattori: il luogo di produzione dei prodotti e il luogo di installazione degli stessi. Questa distinzione è fondamentale per comprendere le dinamiche di compensazione delle emissioni climalteranti a livello internazionale.
La Cina, ad esempio, è responsabile del 70% della produzione mondiale di moduli fotovoltaici. I dati evidenziano per il settore fotovoltaico cinese un elevato impatto carbonico, non compensato però dalla generazione di energia rinnovabile. I siti installativi si trovano, per la maggior parte, al di fuori dei suoi confini nazionali. Ciò implica un’elevata intensità carbonica (70 gCO2eq/kWh - equivalente in grammi di anidride carbonica per kWh di elettricità generata) con valori di molto superiori a quella di Stati Uniti (< 40 gCO2eq/kWh) ed Europa, dove l’impatto viene compensato, seppur ancora parzialmente, dall’effettivo uso della tecnologia fotovoltaica per la generazione di energia rinnovabile.
Nel corso degli ultimi anni, numerose sono state le politiche attivate a favore di una riduzione dell’impatto carbonico cinese, sia per la sua filiera produttiva, con un’effettiva riduzione delle emissioni del 50%, che per la sua produzione complessiva di energia (-19% delle emissioni). Inoltre, in linea con quanto previsto dall’Accordo RE100, i maggiori produttori cinesi di moduli fotovoltaici hanno dichiarato di aver attivato interventi e processi per alimentare il 100% delle loro produzioni con energie rinnovabili.
Secondo IEA, la tecnologia fotovoltaica, dunque, non è solo sostenibile, ma coerente con l’obiettivo “Net Zero”. Secondo l’Agenzia, l’energia generata da un pannello fotovoltaico nell’arco di 4-8 mesi, è in grado di compensare le emissioni di CO2 legate alla sua produzione. A cui è possibile aggiungere dai 25 ai 30 anni di generazione elettrica a zero emissioni.
Se le nostre economie e i nostri futuri stili di vita possano essere in linea con l’obiettivo di un azzeramento delle emissioni di gas serra è ancora oggetto di dibattito. Molto dipenderà da quanto l’innovazione tecnologica, la ricerca scientifica e le politiche economiche saranno in grado di favorire la transizione energetica.
Ma già oggi è possibile per ciascun cittadino dare il proprio contributo verso una transizione energetica globale, adottando soluzioni a favore dell’uso delle energie rinnovabili per una riduzione delle emissioni di anidride carbonica a tutela dell’ambiente.
Le soluzioni sonnen per la transizione energetica
Da sempre sonnen offre soluzioni complete per l’indipendenza energetica e a favore di una transizione energetica globale. Se si considera un consumo medio annuo di 5.400 kWh e un impatto carbonico di 1.536 kg CO2, grazie all’integrazione di impianto fotovoltaico e sistema di accumulo intelligente sonnenBatterie è possibile risparmiare emissioni di anidride carbonica per 1.152 kg CO2/annuo.
Ma non solo. Grazie all’installazione di un sistema di accumulo fotovoltaico sonnenBatterie, che immagazzina l’energia autoprodotta dall’impianto durante il giorno e la rilascia quando se ne ha più bisogno, è possibile raggiungere un grado di indipendenza energetica pari al 75%. Il restante 25% può essere coperto aderendo all’offerta energia sonnenFlat 1500, grazie alla quale l’utente riceve un bonus annuale di 1500 kWh (pari a un controvalore massimo di 150 €) direttamente in bolletta, come ricompensa per aver messo a disposizione il proprio sistema di accumulo sonnenBatterie per i servizi di stabilizzazione della rete elettrica nazionale. E raggiungere così il 100% d’indipendenza energetica dai tradizionali fornitori di energia. Una scelta che fa bene non solo all’ambiente, ma anche al portafoglio.
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