Comunità energetiche rinnovabili: cosa sono, come funzionano e nuova normativa
Da marzo 2023 novità per l’autoconsumo diffuso e le Comunità Energetiche Rinnovabili, attori sempre più strategici per una transizione energetica globale.
Cosa sono le comunità energetiche?
Le comunità energetiche rappresentano un modello di produzione e gestione dell'energia basato sulla collaborazione tra cittadini, imprese e enti locali. Queste comunità, che possono essere locali o rinnovabili, producono energia principalmente da fonti rinnovabili, come il solare, l'eolico o la biomassa, per l'uso diretto dei membri o per la vendita.
Come funzionano queste comunità energetiche? Funzionano attraverso la collaborazione dei loro membri che investono insieme in risorse di produzione energetica rinnovabile, come pannelli solari o turbine eoliche, installate spesso in località vicine o condivise. I membri consumano l'energia prodotta localmente, riducendo così i costi e aumentando l'efficienza energetica grazie alla diminuzione delle perdite durante la trasmissione.
Il nuovo quadro normativo
A partire dal 1° marzo 2023, il nuovo TIAD, Testo integrato autoconsumo diffuso, che regola le modalità per valorizzare l’autoconsumo diffuso, sarà legge. Il testo, approvato da ARERA - Autorità di Regolamentazione per l’Energia, Reti e Ambiente - con Delibera 727/2022/R/EEL del 27 dicembre 2022, introduce importanti novità volte a definire nel dettaglio tipologie e procedure per l’autoconsumo diffuso e la regolazione economica per l’energia elettrica dei nuovi prosumer. Tra queste, l’introduzione di definizioni univoche per le diverse configurazioni di autoconsumo diffuso, l’individuazione di aree per l’energia elettrica oggetto di autoconsumo diffuso, nonché procedure operative semplificate per la costituzione e la gestione delle diverse configurazioni.
All’atto pratico, gli effetti si potranno vedere solo con l'entrata in vigore del nuovo TIAD e a seguito dell’attuazione del nuovo decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE), che prevede l’introduzione di incentivi economici per le configurazioni di autoconsumo diffuso, tra le quali le Comunità Energetiche Rinnovabili. La notizia circa l’attuazione del nuovo decreto ministeriale non è ancora confermata, ma le recenti dichiarazioni del Viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica, on. Vannia Gava, fanno sperare in una prossima attuazione: “Il decreto attuativo delle comunità energetiche rinnovabili è quasi pronto e sarà pubblicato nelle prossime settimane” (Consumers’ Forum, Roma, 19 Gennaio 2023).
Le novità per l’autoconsumo diffuso
Il rilascio congiunto del TIAD di ARERA e del Decreto ministeriale del MASE segna un passo importante nella strada verso la promozione delle energie rinnovabili e degli strumenti per l’autoconsumo diffuso. I due provvedimenti forniscono, infatti, un nuovo quadro normativo generale per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili in regime di autoconsumo. In attesa di avere maggiori dettagli circa il contenuto del nuovo decreto ministeriale, tante sono già le novità introdotte dal nuovo Testo integrato dell’autoconsumo diffuso.
Definizioni univoche per le forme di autoconsumo diffuso
All’Art. 1, lettera n) del TIAD si specifica che nelle forme di autoconsumo diffuso rientrano:
- gruppo di auto consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente;
- gruppo di clienti attivi che agiscono collettivamente;
- comunità energetica rinnovabile o comunità di energia rinnovabile;
- comunità energetica dei cittadini;
- auto consumatore individuale di energia rinnovabile “a distanza” con linea diretta;
- auto consumatore individuale di energia rinnovabile “a distanza” che utilizza la rete di distribuzione;
- cliente attivo “a distanza” che utilizza la rete di distribuzione
Novità importante che riconosce e delinea criteri, modalità di accesso e confini di ciascuna configurazione di autoconsumo diffuso.
Nuovi perimetri geografici dell’energia oggetto dell’autoconsumo diffuso
Nel testo si introduce un’importante specifica tra l’energia elettrica condivisa nella zona di mercato e l’energia elettrica autoconsumata nell’area sottesa alla cabina primaria e non più alla cabina secondaria. Un’importante novità che estende di fatto l’area interessata dall’autoconsumo diffuso e aumenta in potenza il numero di utenti coinvolti. La cabina primaria, infatti, è un impianto che riceve elettricità in Alta Tensione (AT) o Altissima Tensione (AAT) dalla Rete di Trasmissione Nazionale e la trasforma in Media Tensione (MT) per distribuirla capillarmente su una vasta area che può comprendere mediamente circa 50.000 utenze. Una cabina secondaria, invece, è un impianto di trasformazione dell'energia elettrica da Media Tensione (MT) a Bassa Tensione (BT) la cui copertura è geograficamente più circoscritta, con una media di circa 500 utenze.
Semplificazioni delle procedure
All’Art.4 e 6 del TIAD vengono definite, inoltre, le procedure operative per la costituzione e la gestione dell’autoconsumo diffuso in base alle diverse configurazioni e si spiegano le modalità con cui il GSE quantifica l’energia elettrica autoconsumata, la ripartisce per ciascun impianto di produzione afferente alla configurazione, ne determina la valorizzazione e pone le basi per l’applicazione dell’incentivo, ove spettante.
Comunità energetiche rinnovabili: quali sono le novità principali?
Alla luce delle novità introdotte dal TIAD, con riferimento alle Comunità energetiche rinnovabili o dette anche Comunità di energia rinnovabile:
- possibilità di includere nella Comunità Energetica Rinnovabile anche impianti di potenza superiore a 200 kW prima esclusi, con un incremento di fatto della platea potenziale di impianti e di energia disponibile;
- conferma di tutti i diritti già in essere per i nuovi prosumer, tra i quali quello di poter scegliere liberamente il proprio fornitore, indipendentemente dai rapporti in essere per l’autoconsumo diffuso.
L’ultimo tassello per completare il quadro sarà proprio il decreto del MASE che dovrebbe riguardare la definizione degli incentivi riconosciuti ai membri delle comunità, già stanziati dal PNRR e pari a circa 2,2 miliardi di euro da erogare a fondo perduto.
Ma già oggi è possibile per ciascun cittadino contribuire attivamente alla diffusione delle energie rinnovabili, grazie all’adozione di soluzioni che consentono a ciascun individuo di diventare prosumer: non solo più consumatore, ma produttore di energia pulita e rinnovabile.
Le soluzioni sonnen per la diffusione delle energie rinnovabili
Grazie all’integrazione di un impianto fotovoltaico con un sistema di accumulo intelligente sonnenBatterie, è possibile immagazzinare tutta l’energia pulita autoprodotta dall’impianto a copertura del proprio fabbisogno energetico e raggiungere così un grado di autonomia energetica di circa il 75%. Tutta l’energia aggiuntiva, non coperta con l’autoproduzione, può essere fornita dalla sonnenFlat 1500: l’offerta energia di sonnen con un bonus in bolletta di 1500 kWh sulla componente energia (pari a un controvalore massimo di 150 € / anno) e raggiungere così il 100% di indipendenza energetica dai tradizionali fornitori di energia.