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Education | luglio 2022

Legambiente: l’Italia deve puntare su fotovoltaico e comunità energetiche

I numeri del dossier di Legambiente sottolineano la necessità di accelerare per il raggiungimento degli obiettivi climatici 2030, dando priorità all’implementazione di soluzioni da fonti rinnovabili.

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Content Team

Le comunità rinnovabili crescono, ma non abbastanza

Al centro del rapporto “Comunità Rinnovabili 2022” di Legambiente troviamo le comunità energetiche rinnovabili: associazioni che possono essere costituite da cittadini, attività commerciali, enti pubblici locali, enti religiosi o PMI che dispongono di mezzi per autoprodurre energia da fonti rinnovabili, come, ad esempio, da fotovoltaico che, grazie alla sua versatilità d’installazione, può essere inserito anche in contesti urbani, sfruttando la superficie dei tetti degli edifici.

Le comunità energetiche si basano su un modello energetico decentrato, inclusivo e collaborativo, in cui i membri si scambiano l’energia pulita autoprodotta, affinché tutti possano soddisfare il proprio fabbisogno energetico, promuovendo così la tutela dell’ambiente e l’indipendenza energetica dai fornitori tradizionali di energia.

Il rapporto di Legambiente individua 100 comunità energetiche in Italia, di cui:

  • 35 attive;
  • 41 in progetto;
  • 24 in procinto di essere costituite

E di queste, ben 59 sono state censite per la prima volta nel rapporto 2022. Ciò significa che, da Giugno 2021, il loro numero è cresciuto di quasi 2 volte e mezzo. Un risultato importante, ma ancora insufficiente, secondo Legambiente, per fornire una risposta convincente alle sfide del cambiamento climatico.

L’associazione ambientalista incoraggia a perseguire le linee dettate dal piano REPowerEU della Commissione europea, che caldeggia l’incremento della quota delle rinnovabili nel mix energetico.

Nello specifico, Legambiente suggerisce di:

  • semplificare l’iter autorizzativo per gli impianti rinnovabili, con riferimento ai progetti in attesa di autorizzazione, per un totale di 180 GW
  • definire un quadro regolatorio capace di offrire sicurezze alle aziende intenzionate a investire nel settore delle energie rinnovabili.

Più in generale, Legambiente osserva che, se l’Italia avesse mantenuto il trend di nuove installazioni fotovoltaiche del triennio 2010 - 2013, oggi potrebbe disporre di 60 GW di potenza in più dalle rinnovabili, pari al 70% in meno delle importazioni del gas russo.

L’autoproduzione come nuovo modello energetico

I dati del rapporto evidenziano un interesse sempre più crescente da parte di soggetti non governativi nell’essere parte attiva nel processo di transizione energetica, sostenendo la tutela dell’ambiente e ottenendo un vantaggio economico grazie all’autoproduzione di energia pulita.

Ma, già oggi, anche senza aderire ad un modello di comunità energetica, i cittadini possono adottare soluzioni per l’autoproduzione di energia e contribuire così al processo di transizione energetica. Con l’integrazione di un impianto fotovoltaico e un sistema di accumulo sonnenBatterie è possibile, infatti, non solo autoprodurre energia pulita, ma immagazzinare l’energia in eccesso e utilizzarla in base alle proprie esigenze di consumo, evitando così acquisti e/o distacchi di rete.

Grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico con accumulo è possibile raggiungere un’autonomia energetica annua del 75%. Il restante 25% può essere coperto aderendo all’offerta sonnenFlat 1500, con bonus energetico di 1500 kWh direttamente in bolletta (pari a un controvalore massimo di 150 €/anno) e raggiungere così il 100% di indipendenza dai fornitori tradizionali di energia, con effetti positivi sulla rete elettrica, sul clima e sulla bolletta.

Unisciti alla costruzione del futuro dell’energia con sonnen.